Si prega di NON rimettere a posto i libri
Racconti dalla biblioteca Elsa Morante di Ostia. Protagonisti della storia: Nadia Terranova, Le streghe di Roald Dahl e, ovviamente, i ragazzi presenti nella biblioteca. Buona lettura.
Dalla biblioteca Elsa Morante di Ostia si vede il mare. Sbuca ceruleo e improvviso in fondo alle sale di lettura del pianterreno e del primo piano, fra le nuche degli studenti e gli schermi dei computer che popolano i tavoli più affollati, quelli vicino alla finestra.
Il mio incontro sulle Streghe di Roald Dahl si svolge invece al piano interrato, nel grande spazio per ragazzi: uno spazio colorato, arioso, ricco di un catalogo aggiornato e vario, dove alle pareti si leggono chiare indicazioni per semplificare la ricerca autonoma dei bambini, bollini di colori diversi con l’indicazione dei generi e delle fasce di età. E in più un divieto importantissimo: si prega di NON rimettere a posto i libri, ma di lasciarli sparpagliati sui tavoli dopo averli consultati! Il compito dei bambini è solo leggere e divertirsi; sistemare e risistemare è compito delle brave ed efficienti bibliotecarie. Quando ventisei alunni di quinta elementare, reduci da una visita guidata in biblioteca, mi siedono di fronte con gli occhi spalancati e due di loro dicono anche di aver già letto Le streghe, si parte.
Parliamo di chi era Dahl, di questo gigante buono un po’ britannico e un po’ norvegese a cui piaceva raccontare storie, delle illustrazioni di Quentin Blake e di cosa significhi illustrare un libro, e di perché certi libri possono andare a finire male ma invece più o meno finiscono bene. E leggo. Leggo tantissimo, molto più di quanto avevo previsto, brani dal primo capitolo, dal secondo, dal quinto, indicazioni su come riconoscere le streghe fra le donne normali, le maestre, le bibliotecarie e (perché no?) le scrittrici. I bambini ridono e non vogliono più smettere, ne vogliono ancora. Ci ferma solo il tempo, perché è passata ben più di un’ora e non ce ne siamo accorti. Chiedo: quanti di voi continueranno la lettura per sapere come andrà a finire? Tutti alzano la mano.
Concludiamo invertendo i ruoli: io ascolto e loro fanno i piccoli maestri, mi leggono due brani dall’Eneide che avevano preparato e poi ancora due dalle Streghe da cui non riescono a staccarsi. Dico loro che quando diventeranno grandi devono venire a trovarci e darci il cambio andando nelle scuole e nelle biblioteche a fare quello che noi stiamo facendo oggi. Annuiscono, promettono. Forse lo dimenticheranno, ma qualcosa mi dice che forse no.
Ecco io penso che condividere un amore, una passione sia sempre contagioso!
Incuriosire, agganciarsi alla realtà per far leva, condividere la lettura sono cose utili e che tutti dovrebbero fare! Bravi bravi bravi!!! P.s. Dahl è il mio preferito!