Parliamo di aviazione e deserti, pecore e baobab
Chiara Mezzalama e Il piccolo principe ospiti della scuola elementare di Viale Adriatico. Un po’ di tempo fa. Grazie Chiara, per questo tuo racconto.
Sarà la mattinata di sole dopo tante giornate di pioggia, sarà la nebbia che sale da villa Ada, sarà il richiamo di Maria Montessori, ma questa mattina inforcando il motorino per andare a leggere alla scuola elementare di Viale Adriatico, mi sono sentita felice. Nella borsa a tracolla soltanto un libro, la vecchia edizione Bompiani del Piccolo Principe che costava 6.000 lire. Mi sento senza età, come questo racconto che continua a vivere di vita propria, resistendo miracolosamente a tutti gli attacchi del peggior merchandising di questi anni. Vado in seconda elementare. Bambini di sette anni. Parliamo di aviazione e di deserti. Di boa, baobab, pecore e rose, volpi galline e cacciatori. E di quell’ometto con i capelli colore del grano che non rinuncia mai a chiedere. E non risponde alle domande.
I bambini volevano ricevermi in biblioteca, purtroppo però non si è trovata la chiave per aprirla. Ma non succede così anche nel racconto di Saint-Exupéry? Gli incidenti, grandi o piccoli, creano occasioni. Finiamo nel teatro, illuminato da una strana luce gialla e così i grembiulini blu diventano verdi, e anche la copertina del mio libro. È un bel modo per entrare nella dimensione del fantastico. In quel mondo che gli adulti non sanno o non vogliono più capire, e che invece avvolge l’infanzia. Questo Antoine de Saint-Exupéry ce lo racconta davvero bene. E Maria Montessori ne ha fatto la ragione della sua vita.
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