Il mondo guarda Parigi
Con questo primo articolo iniziamo l’avventura di un blog all’interno del sito Piccoli Maestri, insieme alla classe media IB della scuola secondaria di primo grado “Via dell’Archeologia”, Tor Bella Monaca. Una scuola difficile, una zona difficile, che a maggior ragione richiede cure e attenzioni. Tra queste, la lettura e la scrittura sono degli antidoti forti e necessari a quel disagio generale che qui si respira troppo spesso. [… la presentazione del blog continua qui. Vi auguriamo buona lettura, ringraziandovi in anticipo per l’attenzione che dedicherete a questo nostro nuovo progetto.]
Venerdì sera, 13 novembre, a Parigi, è accaduto che degli uomini spregevoli hanno ucciso molte persone in luoghi molto affollati. Una vera e propria strage.
Tra le vittime è stata ritrovata anche una ragazza italiana, di Venezia, una studentessa come noi. Tra le persone uccise alcuni erano musulmani. Ci ha colpiti molto che il papà di uno dei terroristi si sia voluto scusare con l’intera Francia. Ma tra gli attentatori, alcuni erano dei giovani parigini, e non si riesce ancora a capire cosa li abbia spinti a fare tutto ciò. E quello che non riusciamo a capire noi è come questi ragazzi abbiano ucciso non solo delle altre persone, ma anche se stessi.
Forse con questo attacco pensavano di guadagnare qualcosa, magari il Paradiso, ma non è così che si guadagna il Paradiso, bensì l’Inferno. Nonostante tutta questa tragedia, ci sono stati dei sopravvissuti. I Parigini sin dal giorno dopo hanno voluto dimostrare che non si sono spaventati, e sono scesi in piazza, per far vedere che Parigi è la loro città, illuminando la Tour Eiffel con i colori della bandiera francese.
Per rispondere a questi attacchi, il presidente della Francia ha deciso di reagire, ma se un popolo combatte un altro popolo, in questo modo non si finisce mai. Quello che dobbiamo fare è non comprare più il petrolio, così i terroristi non potranno più comprare le loro armi.
Noi pensiamo che non dobbiamo spaventarci, perché questo è il loro scopo, ma dobbiamo divertirci. Dobbiamo reagire, anche se le forze dell’ordine devono controllare di più le frontiere. Infatti dalla Francia la paura è arrivata qui in Italia, e in gran parte del resto del mondo, anche per colpa dei falsi allarmi, che non devono esserci, perché se poi accade qualcosa sul serio non ci crede più nessuno.
Secondo noi il comportamento di questi terroristi non è giusto, perché nessun Dio vuole che si uccidano i fratelli. Forse l’Isis inventa la storia del loro Dio che gli dice di uccidere, per giustificare soltanto loro stessi
Anche se tutti gli attentatori erano musulmani, ciò non significa che tutti i musulmani siano terroristi. I musulmani credono in un altro Dio, ma in realtà Dio è lo stesso per tutti. Anche noi in classe abbiamo una compagna della Guinea di religione musulmana, però si comporta in maniera normale, proprio come noi, a parte che non frequenta l’ora di religione. Abbiamo anche amici di religione musulmana, come Junis, o Ukumo. Certe volte sono un po’ troppo violenti, in altre sono gentili e pacifici.
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