#PMundeRadio – Piccoli Maestri e Calvino in onda su UndeRadio
Martedì 26 novembre alle ore 19 parte un nuovo esperimento dei Piccoli Maestri, da una collaborazione con l’emittente-web radio UndeRadio (web radio legata al progetto Save The Children). All’interno di un nuovo format, battezzato Audiolibro, verranno caricate a cadenza mensile, le registrazioni di alcuni dei prossimi appuntamenti dei Piccoli Maestri nelle scuole. Il piacere e l’onore della prima volta tocca al Se una notte di inverno un viaggiatore di Italo Calvino, proposto da Emiliano Sbaraglia il 15 novembre agli studenti del liceo Classico-Linguistico Aristofane di Roma. Ci piacerebbe festeggiare questa prima volta ascoltando insieme la trasmissione e commentandola in tempo reale. Agli amanti di twitter consigliamo di rimanere sincronizzati su #PMundeRadio e #CalvinoPM.
Quindi, riepilogando: martedì 26 novembre, ore 19, i Piccoli Maestri con Emiliano Sbaraglia e Italo Calvino su UndeRadio. A seguire un report dell’incontro, a cura della professoressa Luisa Mennella, che ringraziamo per l’accoglienza e per l’entusiasmo che traspare da queste righe.
Sono a scuola da quattordici anni e forte è ancora il desiderio di comunicare ai miei ragazzi l’amore per le splendide materie che insegno. Quest’anno, complice il circolo, il sito e la conoscenza dei Piccoli Maestri, mi lancio. Penso al libro, contatto Federico Cerminara, poi Emiliano Sbaraglia, scegliamo a fatica data e ora per il nostro incontro, il peggio sembra fatto. Prenoto l’Aula Magna, un mese prima comunico a tutti cosa farò, quando e con chi, quali le altre classi coinvolte e le docenti. La data si avvicina. A due giorni di distanza mi avvertono: la prenotazione dell’Aula Magna è annullata. Divento verde: ricordo a tutti che abbiamo un ospite. E’ stato un fraintendimento; tutto si sistema.
Arriva il venerdì fatidico, sono emozionata, ho letto dello scrittore che interverrà, vorrei essere semplice e non formale nel presentarlo, coerente con lo spirito del mio circolo e, credo, con quello dei Piccoli maestri; spero di riuscirci.
Mezz’ora prima che arrivi mi affaccio in Aula Magna per controllare che sia tutto a posto: il delirio! Un operaio pacioso sta annodando fili elettrici, le sedie sono accatastate, scatole e scale riempiono la mia vista. Sto per avere una crisi di nervi. I collaboratori scolastici lo capiscono e intervengono: in venti minuti tutto è a posto.
E alla fine arriva il nostro ospite: la paura di dover essere formale scema subito, due chiacchiere, un caffè e si inizia. I ragazzi ci sono tutti, riesco a dire le due frasi che avevo in mente di dire, contenta di ospitare chi ci regala per due ore il suo amore per i libri, poi mi siedo tra gli alunni accanto alle mie colleghe e mi rilasso. Emiliano Sbaraglia inizia da lontano, ci racconta di lui, della sua esperienza di vita, di chi è, di quali siano state e siano ora le sue mille professioni convergenti e della sua passione per l’insegnamento. Ci racconta del suo amore per Calvino, ma lo prende alla lontana, e inizia dall’autore che dà il nome alla nostra scuola: Aristofane. Si sofferma a parlare dell’autore e della relazione tra lui e il pubblico nella parabasi delle sue commedie. I miei alunni sono del linguistico, ma capiscono e seguono. Vivaci i riferimenti all’attualità, cogenti i commenti.
Da Aristofane, attraverso il rapporto tra realtà e finzione, si passa ad Ariosto nelle opere teatrali e nel capolavoro del Furioso, per arrivare a Calvino. Calvino che ammicca al Lettore, che mescola realtà e finzione, che presagisce con sorprendente precisione il futuro che sarà (La speculazione edilizia, La giornata di uno scrutatore); Calvino che rompe la quarta parete, stravolge le strutture narrative tradizionali, gioca, ricompone, sperimenta, il tutto con la sua straordinaria, proverbiale leggerezza. Un collante narrativo straordinario è l’esperienza di vita. Emiliano Sbaraglia è un insegnante precario, un volontario per Save the children, uno scrittore, un conduttore radiofonico. La sua vita, quella di tutti i giorni, si mescola alla sua esperienza in Senegal, tra bimbi mandati dai genitori a vivere di elemosina, presso un maestro di Corano. I ragazzi lo seguono con straordinario interesse, colpiti dalla molteplicità degli spunti che vengono loro offerti ed è questo che colpisce anche me.
Gli studenti sono abituati a vedere i libri, gli scrittori come un mondo a sé, un mondo a parte, che nulla ha a che fare con la loro vita, rimangono sulla carta e distanti da loro. Emiliano Sbaraglia ci fa capire che la letteratura è vita, nasce dalla vita e coinvolge la vita.
E allora anche Calvino, Ariosto e Aristofane non fanno più paura. Non avevo pensato di far leggere ai miei ragazzi Se una notte d’inverno é un viaggiatore, ma, tornata in classe, a tre giorni dall’incontro, sono loro a chiedermelo. La cosa mi stupisce e gratifica oltremodo. Sbaraglia non ha chiesto loro di leggerlo, lo ha raccontato, a modo suo, ne ha lette alcune pagine, lo ha mescolato a scrittori, libri, esperienze di vita vissuta e così, spontaneamente, è diventato un oggetto del nostro desiderio e magicamente anche noi diventiamo il Lettore e Ludmilla la Lettrice, cerchiamo un posto comodo e siamo pronti per la nostra avventura.
Grazie di cuore ad Emiliano Sbaraglia e ai Piccoli Maestri per aver aperto finestre magiche che sembravano non esistere.
orgogliosi di queste scuole!!!