Piccoli Maestri, nuove letture
***
Succede ogni anno e ne sono molto felice. Arrivano le prime richieste dalle scuole e iniziamo a ragionarci sopra. Calvino, possibile che ci chiedono, ancora, sempre e solo Calvino? Ma quanto sarebbe più divertente se andassimo a leggere cose nuove? Evito volutamente di fare esempi; è interessante invece ragionare sull’idea, sul concetto di cose nuove. Soprattutto in gruppo come Piccoli Maestri, capace di rimanere in silenzio per un’intera estate ed esplodere di rinnovata passione, alla prima mail, alla prima sollecitazione: qualsiasi elenco che potremmo pubblicare o aggiornare una volta al mese sarebbe vecchio già dopo ventiquattro ore. Ha molto più senso, forse, guardandoci bene dalla pretesa di essere esaustivi o in qualche modo definitivi, dirvi quali sono i libri a cui oggi vorremmo dare maggiore attenzione. Pur rinnovando l’amore per Calvino: Il sentiero dei nidi di ragno, Il barone rampante, Se una notte d’inverno un viaggiatore, sono libri che abbiamo nel cuore. E che nel tempo, proprio perché siamo persone e lettori in costante mutazione, stiamo imparando a leggere in modo sempre nuovo. Ringraziandovi quindi per la fiducia che di anno in anno riponete nel nostro lavoro, riporto a seguire alcune idee, alcune proposte raccolte nelle ultime mail ricevute.
***
Ciao, ribadisco un amore sfacciato per l’Ulisse di Joyce. (Demetrio Paolin)
Io mi lancio su Tifone di Joseph Conrad. Come fai a raccontare una tempesta se non ci passi attraverso? E dato che le camurrie, le tempeste, ci inseguono per tutta la vita, talvolta potremmo cogliere la provocazione di Conrad e affrontarle, per vedere di che pasta siamo fatti. (Francesco Musolino)
Lucrezia Borgia di Maria Bellonci perché è un classico storico che insegna a guardare alla storia da un punto di vista interno. Il lavoro di Bellonci è molto scrupoloso e va controcorrente rispetto al tempo e all’opinione che gli studiosi avevano di Lucrezia. Può essere un bel modo per fare delle letture e appassionare studenti e studentesse a un personaggio storico e a un’epoca, quella Borgiana, che magari studiano con noia. (Giulia Caminito)
Io proporrei Althénopis di Fabrizia Ramondino. C’è l’infanzia, ci sono gli anni dal ’43 al ’46, il terremoto, le peregrinazioni. E gli oggetti e le case che parlano. (Clelia Lombardo)
Storie di Cronopios e di Famas – è un libro che ha 60 anni e pare non sentirli. Il classico libro cortasariano, inclassificabile, fatto di frammenti che sono come lampi di intelligenza e invenzione. Scoprire l’esistenza di queste strane genìe che sono i Famas e i Cronopios fu per me, adolescente, una sorta di epifania: la consapevolezza improvvisa che la letteratura poteva essere comica, imprevista e non per questo smetteva di riguardarmi e di parlarmi del mondo. (Graziano Graziani)
Io propongo Emilio Salgari. Vita, opere, pirati e corsari… (Elena Stancanelli)
Da Quarto al Volturno di Giuseppe Cesare Abba. Perché il Risorgimento è un’epopea fatta da un gruppo di ragazzi. (Giorgio Van Straten)
Sarei felice di proporre una lettura combinata di Duras ed Ernaux. Innesca delle riflessioni sul dialogo, necessario, tra maestri e allievi. (Maria Antonietta Ferraloro)
I coetanei di Elsa de’ Giorgi. Uno dei romanzi più lucidi e originali sull’antifascismo e la Resistenza dalla penna di una donna per molti versi eccezionale, scrittrice, attrice, diva, intellettuale. In un intreccio di arte e vita, attraverso una carrellata di personalità più e meno note che raccontano le illusioni e i fallimenti di un’intera generazione. (Maria Laura Simeone)
Vorrei parlare ai ragazzi di Laura Conti e del suo libro Una lepre con la faccia di bambina. Laura Conti fa parte di quelle autrici troppo a lungo trascurate; intellettuale, scrittrice, medica, ecologista eretica e visionaria, fu tra le fondatrici di Legambiente. In questi tempi di crisi climatica, una lettura ispirante. (Chiara Mezzalama)
Eccomi qui con La grande cecità di Amitav Gosh, un testo imprescindibile per il momento che stiamo vivendo. (Francesca Maccani)
Il mio nuovo libro del cuore è Zia Mame di Patrick Dennis, uscito in America nel 1955. L’intoccabile ma vulnerabile zia Mame, simbolo di leggerezza e libertà. (Elisabetta Mastrocola)
I racconti di Katherine Mansfield, il 2023 è il centenario dell’autrice e i suoi racconti sono un grande esempio di scrittura, humor, vitalità. Non invecchiano mai e lei è una grande maestra. Nonostante sia morta presto, ha vissuto tante vite. Anche parlare della biografia potrebbe far appassionare alla vita di una scrittrice d’eccezione di solito non presente sui manuali. (Giulia Caminito)
Il mio nuovo libro del cuore è Tutto chiede salvezza, di Daniele Mencarelli. Perché se c’è un libro che ti conferma che la letteratura e la poesia letteralmente ti salvano la vita, è quello. E poi perché è un autore, fortunatamente, ancora in vita, quindi teoricamente si può realizzare il sogno del giovane Holden di scrivere e telefonare a uno scrittore per dirgli quanto si è amato il suo libro. (Alessandro Bignami)
Giacoma Limentani. In contumacia. Perché per mostrare bisogna saper nascondere e viceversa. (Roberto Carvelli)
L’uomo che voleva nascere donna. Diario femminista a proposito della guerra di Joyce Lussu. Un libro fondamentale di una delle personalità più interessanti del Novecento. La guerra e soprattutto la pace, vista dalla parte delle donne e da una donna che si interroga sui motivi di un’esclusione secolare dai ruoli di potere. (Maria Laura Simeone)
Il nuovo libro che vorrei leggere è Il grande libro dei gialli di Natale. Sessanta racconti di autori famosi (da Agatha Christie e Conan Doyle ad Isaac Asimov e Colin Dexter, passando per Ed McBain e Mary Higgins Clarke). Tutta la letteratura mystery è esaltata dal contrasto con il periodo lieto del Natale: tanto più l’atmosfera è gioiosa tanto più il crimine deflagra con violenza, perché interrompe in maniera inappropriata l’andamento quieto e felice della vita dei protagonisti. E questo, ovviamente, non si attaglia solo al Natale cristiano ma a tutte le situazioni di serenità ed equilibrio che l’intervento di un fatto criminoso sconvolge. L’attimo di quiete prima della tempesta è sempre quello che segna il punto più alto della parabola di tensione e angoscia sottesa a un mystery. Un libro imperdibile per varietà di autori e qualità di racconti. (Monica Bartolini)
Lascia un Commento
Want to join the discussion?Feel free to contribute!